Del disastro che provocano i terremoti ce ne ricordiamo solo quando ci troviamo ad affrontarli, rassegnati al fatalismo figlio dell'ignoranza o alla filosofia dello struzzo, secondo la quale il problema, se lo ignori, non esiste. Oppure cerchiamo dei capri espiatori: quelli che avrebbero dovuto prevederlo, i sondaggi geologici, le balle Maya (spesso chiamate anche “profezie”), etc...
Ma il punto di vista deve essere un altro.
La pioggia è un evento naturale potenzialmente imprevedibile, almeno nel lungo termine. I manufatti che possono essere interessati da questo fenomeno sono progettati tenedo conto che possono essere investiti da gocce d'acqua: le case hanno coppi e tegole, lampioni e lampade per esterno hanno guarnizioni nei passacavi, le automobili hanno trattamenti specifici per la protezione dalla corrosione e i tergicristalli...
A meno di fenomeni di eccezionale1 intensità (e trascurando eventuali negligenze della manutenzione), un acquazzone non allagherà una casa, non metterà fuori uso l'illuminazione stradale o farà fiorire la ruggine nelle auto.
Per i terremoti non c'è alcuna differenza: semplicemente ci sono, sono imprevedibili nel lungo termine e investono con i loro effetti tutto quello che poggia sulla crosta terrestre.
Nel caso degli edifici, la soluzione è, banalmente, costruire, ristrutturare e consolidare tenendo presente che il terreno si muove: i progettisti devono essere consapevoli che gli immobili dovranno sopportare sollecitazione dinamiche oltre che statiche, e regolarsi di conseguenza; le normative dovranno utilizzare la memoria storica degli eventi sismici per indicare quali sollecitazioni dovranno aspettarsi i progettisti per le loro realizzazioni.
Nelle ristrutturazioni, l'affidabilità delle costruzioni deve avere la priorità assoluta su qualsiasi altro vincolo funzionale, estetico o legato alla memoria storica: gli edifici realizzati fino al secolo scorso che non sono stati costruiti per resistere a sollecitazioni generate da un sisma, devono trovare nelle ristrutturazioni un'occasione per risolverne i limiti strutturali. Esattamente come si cercherebbe di risolvere un problema di infiltrazione d'acqua.
Le modifiche che interessano parti strutturali (tetti, muri portanti, etc...) devono essere sempre valutate da uno strutturista. Aprire una porta o la nicchia per un contatore in un muro portante può avere effetti disastrosi sulla resistenza dell'edificio, in caso di terremoto. Nessuno realizzerebbe un'apertura nel tetto senza preoccuparsi di evitare infiltrazioni in caso di pioggia, perché quindi ignorare il fatto che possa arrivare un terremoto?
Una nota infine sul dolo dei costruttori che, troppo spesso, cedono alla tentazione di aumentare i propri profitti utilizzando meno materiale, di scarsa qualità o soluzioni inadeguate: in questo caso, sarebbe opportuno considerare queste pratiche tentate stragi nel momento stesso in cui dovessero essere scoperte, senza dover aspettare terremoti o cadaveri da estrarre dalle macerie. Esattamente come il piazzare una bomba ad tempo è un crimine, anche se questa non esplode. Perché un edificio mal costruito in una zona sismica, è una bomba a tempo.
L'unica via per difenderci dai terremoti è la prevenzione e, si sa, prevenire è meglio che curare.
1 con eccezionale intendo un evento che non ha analogie con altri storicamente documentati o comunque ragionevolmente prevedibili nella zona geografica di interesse.
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